Di seguito il comunicato del Comitato Spontaneo Centro Storico, portavoce delle preoccupazioni e delle aspirazioni dei residenti del centro storico di Martina Franca.

“La valorizzazione del centro storico di Martina Franca, è un tema di vitale importanza per la sua cittadinanza poiché racchiude non solo la conservazione del patrimonio materiale e immateriale della città, ma per le sue potenzialità in termini di cultura, turismo e vivibilità quotidiana.”
Questo è l’incipit del programma elettorale con cui il sindaco Gianfranco Palmisano si è presentato alle elezioni, vincendole.
La democrazia è questa, bellezza!. I politici presentano agli elettori un progetto e i cittadini partecipano alla vita dell’amministrazione esercitando anche la funzione del controllo su di essa e sulle promesse effettuate.
Ora, cos’è che spinge molti abitanti del centro storico a mettersi in giro a raccogliere firme contro due delibere comunali che si occupano di regolare il pagamento di abbonamenti per il parcheggio nell’extra- murale, a ridosso del C.S.?
E’ solo una questione di soldi? Sì e no. Proviamo a spiegarci.
Cosa si aspettavano i residenti del centro storico dall’attuale amministrazione?
Rispondiamo facilmente a questo quesito: Tutto quello che era scritto nel programma.
La valorizzazione del centro storico, vale a dire, servizi, sviluppo di attività di artigianato locale, incremento di offerte culturali, regolazione della movida, pulizia e decoro, maggiore attenzione ai bisogni dei cittadini che vivono nel quartiere. Nel programma mancava un aspetto che riteniamo importante: L’IMPLEMENTAZIONE DI POLITICHE CHE FAVORISCANO LA RESIDENZIALITA’.
Io il “premio” di pagare 120 euro anziché 180 non lo voglio. Quello che mi piacerebbe è avere uno stallo dove parcheggiare e se sono facoltoso sarebbe giusto pagarlo anche più di quello che tu amministrazione mi chiedi, ma se sono pensionato o lavoratore povero, voglio parcheggiare con una cifra equa.
Ed è l’EQUITA’ la parola chiave per comprendere le lamentele che sono sorte a seguito delle due delibere. Le tasse si pagano per avere servizi, sono un dovere nei confronti della comunità. Le gabelle, invece, creano rabbia e frustrazione. Ed è la sensazione di essere costretti a un tributo ingiusto che ha fatto nascere la lamentela.
La conseguenza della “gabella” può comportare che le persone se ne vanno a vivere altrove dove non si paga per girare come trottole alla ricerca di un parcheggio che non c’è. Ad esempio, in viale della libertà dove i due terzi degli stalli sono strisce bianche o anche nel resto della città dove non ci sono strisce blu.
Perché questa disparità di trattamento?
E se i residenti se ne vanno, si otterrà un centro storico “gentrificato”, buono solo per mangiare, bere, ballare, suonare, schiamazzare ma privo di linfa vitale, senza bambini che vanno a scuola, senza gente che tiene pulito il suo pezzo di vicolo, senza anziani che si siedono a chiacchierare nelle sere d’estate. Un centro storico DE-VALORIZZATO.
Parlando del centro storico come patrimonio della città, ci sentiamo di includere anche noi residenti. Noi che presidiamo il territorio dal vandalismo, dall’incuria di turisti frettolosi e dalla micro criminalità. Noi “custodi” di un bene pubblico.

Agli amministratori della città chiediamo di discutere le soluzioni alla viabilità partendo dal presupposto che la nostra presenza sia un “bene” per il centro storico da rispettare.
Molti di noi hanno scelto di vivere nel centro storico per amore di questo luogo carico di storia e di cultura, nonostante le difficoltà dovute alla carenza di servizi. Ai “custodi” di un bene pubblico va espresso rispetto e considerazione. E’ questo sentimento di ingiustizia che ci spinge a ribellarci a due delibere ingiuste, inique e che non risolvono i problemi ma li scaricano sui cittadini residenti.
Martina Franca 21/04/2024
Comitato spontaneo Centro Storico .

Luciana Convertini

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