Il Comune di Martina Franca ha presentato un avanzato sistema di monitoraggio per prevenire gli incendi nella Riserva Naturale Bosco delle Pianelle, una delle aree boschive più estese della Puglia. Finanziato con 94.855,71 euro dalla Sezione di Protezione Civile Regionale nell’ambito del “POR Puglia 2014–2020 – Azione 5.2”, il progetto integra diverse tecnologie per un controllo ambientale efficace.

CS

Presentato il sistema di monitoraggio antincendio

della Riserva Naturale Bosco delle Pianelle

Un sistema di monitoraggio basato sull’integrazione di più tecnologie per contrastare più efficacemente il rischio incendi e proteggere la Riserva Naturale Bosco delle Pianelle, polmone verde del territorio di Martina, per la sua estensione fra i più rilevanti della Puglia, è stato presentato questo pomeriggio a Palazzo Ducale.  E’ stato progettato e realizzato dal Comune di Martina, ottenendo dalla Sezione di Protezione Civile Regionale i fondi necessari -94.855,71 euro- nell’ambito del “POR Puglia 2014–2020 – Azione 5.2 “Interventi per la riduzione del rischio incendi e del rischio sismico”.

All’interno delle aree boschive del Bosco delle Pianelle sono stati installati:

55 dispositivi no fire con sensore di temperatura e umidità e definizione indice di rischio incendio,

nodi sentinella che, monitorando i principali parametri ambientali (temperatura e umidità), valutano il rischio di incendio ed inviano l’allarme in tempo reale;

5 counter wifi che consentono di monitorare il flusso e la presenza/assenza di persone in determinate aree, fornendo un indice sulle circostanze potenzialmente atte a causare il rischio incendio;

5 sensori di CO2 dedicati capaci di acquisire il dato relativo al parametro dell’anidride carbonica – e contestualmente temperatura e umidità- che risulta utile nell’analisi della rilevazione degli incendi;

6 telecamere con termo camera che permettono di captare immagini chiare e dettagliate, delle quali 3 sono state collocate nella torretta di osservazione più a sud del Bosco delle Pianelle e 3 nella torretta più a nord. Sono in grado di rilevare, da una parte, l’eventuale presenza di un incendio e, dall’altra, di video sorvegliare l’area interessata grazie a un rilevatore termico e alla loro ottica. Oltre a una funzione di supervisione di potenziali eventi rischiosi, svolgono una forma di controllo e contrasto degli eventi dolosi.

La distribuzione dei dispositivi all’interno dell’area boschiva è stata effettuata in funzione delle caratteristiche geomorfologiche e della vegetazione e delle zone considerate a maggior rischio incendi (esempio aree vicino a sentieri e strade, aree periferiche, aree in cui il sottobosco è ritenuto particolarmente infiammabile).

I dispositivi messi in campo rilevano il rischio incendio in tempo reale e segnalano la presenza di circostanze potenzialmente a rischio incendio. Le informazioni raccolte vengono trasferite in cloud, dove un apposito software le rende disponibili a piattaforme specifiche come quelle del sistema di protezione civile, comuni e altre realizzate ad hoc.

Il sistema è alimentato da un impianto fotovoltaico e da batterie.

“In generale oggi il sistema di allerta e contrasto degli incendi boschivi riscontra una problematica proprio nei tempi di allerta di eventi potenzialmente pericolosi e nella verifica  delle segnalazioni provenienti da varie fonti anche esterne al sistema di protezione civile e spesso non verificabili. Il sistema realizzato consente di intervenire su questi problemi abbassando il livello di rischio e innalzando la soglia di reazione dell’intera organizzazione di allerta e contrasto degli incendi boschivi e di interfaccia”. E’ stato spiegato nel corso della presentazione del progetto che ha visto gli interventi dell’Assessore ai Parchi e alle Riserve Naturali Vincenzo Angelini, del progettista, dottore forestale Giuliano Rocca Romanazzi, del dirigente del Settore Ambiente – Protezione Civile del Comune, ingegnere Giuseppe Mandina e del Ceo di Coing Società Cooperativa Gianfranco Spalluto.

Luciana Convertini

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